Gli Arrosticini
Gli arrosticini sono nati dalla tradizione dei pastori abruzzesi, che durante le transumanze alle pendici orientali del Gran Sasso, usavano sacrificare le carni delle loro pecore per i pasti della giornata, visto che erano costretti a stare lontani dalle proprie case per molto tempo. Separavano la carne ed il grasso quindi tagliati a pezzetti, infilati a quadratini in degli stecchi di legno e messi cuocere sulla brace. Un pasto antico, probabilmente legato alle tradizioni culinarie della magna Grecia ed i suoi famosi souvlaki.
Oggi
gli arrosticini che in dialetto locale vengono chiamati “rustelle”, sono diventati uno dei simboli che rappresentano la cucina abruzzese nel mondo.
La versione originale richiede l’uso del castrato,
non così comune nelle macellerie, quindi sostituito dalla pecora. Gli stecchi utilizzati hanno una lunghezza di circa 30cm, riempiti per circa un terzo con la carne ed alternando in maniera proporzionale i cubetti di polpa con quelli di grasso.
Per la cottura
andrà bene qualsiasi griglia ma per evitare di bruciare gli stecchi di legno, gli abruzzesi hanno creato la “furnacella”(o rustillire), ovvero un braciere che sembra quasi una grondaia, larga circa 10cm. I cubetti di carne e grasso sono tagliati di circa 1 cm quadrato, questo assicurerà, gusto e tenerezza, cuocendoli lontano dalla fiamma per circa 1 minuto e mezzo su ognuno dei 4 lati. In genere non si condiscono durante la cottura ma alcuni amano insaporire utilizzando un rametto di rosmarino oliato e pepato o cosparsi di peperoncino. Salate soltanto al termine della cottura ed accompagnateli con una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo Doc.
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